Progettazione: unione di due unità abitative su due livelli differenti!

In un tipico edificio situato nella zona Città Studi di Milano, il proprietario dei due appartamenti al piano rialzato e terra di questo piccolo condominio, ci ha contattati con l’obbiettivo di ottenere un unico appartamento.

_PROGETTAZIONE-APPARTAMENTO-COLIN.jpg

Appare chiaro che una scala dovrà essere l’elemento di collegamento tra i due i piani, ma il nostro progetto  ha voluto dare una svolta più radicale, e rendere questi due appartamenti di diversa origine e costruzione un tutt’uno invece di un aggregato di cose diverse.

Cosa fondamentale è lo studio del posizionamento della scala interna, e la distribuzione degli spazi volti alla corte interna privata.

12.jpg

“…La scala è di certo un elemento di grande importanza in questa ristrutturazione, il cui scopo è stato quello di mettere in comunicazione i due diversi piani. Tuttavia, questo elemento di comunicazione verticale ha preso una piega diversa. Diventa cuore della casa attorno al quale ruota il suo funzionamento. Situata proprio vicino l’ingresso e accogliendo una piccola area adibita a dispensa al piano inferiore, la scala oltre che far comunicare in altezza i due piani, ne permette una relazione visiva.

Al fine di renderla più accattivante, non solo nell’uso, ma anche nella sua estetica, si è deciso di ricoprire la struttura della scala con pannelli di legno chiaro nella finitura naturale. Naturale come il flusso che unisce i due piani di questo duplex…”

Altra fase molto importante è stata caratterizzata dalle lavorazioni effettuate al di fuori dell’appartamento, dove si sono svolte lavorazioni di scavo, per portare in quota il giardino con la successiva creazione di un muretto di contenimento e scala in C.A. (tributo Arch. Carlo Scarpa).

9.jpg

Ovviamente però, i due piani non dovevano essere uniti solo dall’interno, ma anche dall’esterno. Entrambi gli appartamenti disponevano di un’ampio sfogo esterno, giardino e terrazza.

I due bagni saranno rivestiti con lastre di marmo di grandi dimensioni,

e la pavimentazione sarà completamente in parquet, listoni 20cm x 200 cm.

I serramenti al piano terra saranno completamente scorrevoli.

Si valuta l’inserimento di porte a filo muro e pareti completamente vetrate per suddivisione degli spazi.

…work in progress…

 

 

 

 

 

 

 

Ristrutturazione e unione di due unità abitative su due livelli differenti: chiavi in mano!

In un tipico edificio situato nella zona Città Studi di Milano, il proprietario dei due appartamenti al piano rialzato e terra di questo piccolo condominio, ci ha contattati con l’obbiettivo di ottenere un unico appartamento.

_PROGETTAZIONE-APPARTAMENTO-COLIN.jpgAppare chiaro che una scala dovrà essere l’elemento di collegamento tra i due i piani, ma il progetto dell’Arch. Restori ha voluto dare una svolta più radicale, e rendere questi due appartamenti di diversa origine e costruzione un tutt’uno invece di un aggregato di cose diverse.

Cosa fondamentale è lo studio del posizionamento della scala interna, e la distribuzione degli spazi volti alla corte interna privata.

Per quanto riguarda le opere effettivamente compiute, il nostro compito è stato quello di rendere l’appartamento come da progetto, chiavi in mano;

Come prima fase abbiamo scrostato tutte le pareti interne dal vecchio intonaco, procedendo in un secondo momento allo scavo di 50 cm per poter collocare il vespaio areato (unico vero rimedio per i problemi di umidità di risalita). Lo scavo è stato eseguito a mano, in quanto non era possibile poter entrare con nessun mezzo all’interno dell’appartamento; inutile dire che anche il carico e scarico delle macerie alle discariche competenti è stato molto complicato.

Prima di procedere con la realizzazione di tutti gli impianti e i sottofondi, abbiamo iniziato con la demolizione e successivo rinforzo del solaio, per l’inserimento della scala interna.

“…La scala è di certo un elemento di grande importanza in questa ristrutturazione, il cui scopo è stato quello di mettere in comunicazione i due diversi piani. Tuttavia, questo elemento di comunicazione verticale ha preso una piega diversa. Diventa cuore della casa attorno al quale ruota il suo funzionamento. Situata proprio vicino l’ingresso e accogliendo una piccola area adibita a dispensa al piano inferiore, la scala oltre che far comunicare in altezza i due piani, ne permette una relazione visiva…”

Al fine di renderla più accattivante, non solo nell’uso, ma anche nella sua estetica, si è deciso di ricoprire la struttura della scala con pannelli di legno chiaro nella finitura naturale. Naturale come il flusso che unisce i due piani di questo duplex.

Altra fase molto importante è stata caratterizzata dalle lavorazioni effettuate al di fuori dell’appartamento, dove si sono svolte lavorazioni di scavo, per portare in quota il giardino con la successiva creazione di un muretto di contenimento e scala in C.A. (tributo Arch. Carlo Scarpa).

13.jpgOvviamente però, i due piani non dovevano essere uniti solo dall’interno, ma anche dall’esterno. Entrambi gli appartamenti disponevano di un’ampio sfogo esterno, giardino e terrazza.

Altro: Creazione sottofondo per successivo posizionamento parquet, Rifacimento completo di n.2 bagni, sostituzione serramenti, tavolati interni, porte a filo muro, e tutte le altre opere necessarie per ottenere l’agibilità.

…work in progress…

 

Recupero di sottotetto

Da soffitta a spazio abitabile: ecco un caso di intervento in cui è stato previsto anche l’innalzamento del tetto per ottenere le altezze richieste; si è quindi proceduto al completo rifacimento della copertura e della coibentazione.

I recupero di sottotetti in origine non abitabili è consentito a condizione che l’intervento interessi locali preesistenti, che vengano rispettate le distanze di legge dai fabbricati vicini e che gli ambienti abbiano le altezze minime previste dalla normativa. In questo caso, per poterle ottenere, è stato necessario rialzare di circa 150 cm la quota laterale lasciando intatta la quota di colmo.

(Modificare l’altezza del tetto o le pendenze al fine di ottenere le altezze richieste è consentito solo in alcune Regioni (Lombardia, Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Sardegna e Umbria) mentre è escluso nelle altre; esistono comunque sempre limitazioni e vincoli nelle zone di particolare pregio storico.)
• L’innalzamento di questo sottotetto ha comportato la demolizione della struttura preesistente e il completo rifacimento della copertura in legno, comprese le travi principali.
• Inoltre, poiché la vecchia copertura poggiava sul pilastro e sulle murature portanti, prima di realizzare quella nuova è stato necessario “allungare” anche queste strutture verticali, nella misura necessaria a innalzare il tetto. Prima di procedere a opere murarie di questo tipo occorrono verifiche statiche da parte di un ingegnere strutturista.
La nuova orditura del tetto è formata da travi principali e travi secondarie in lamellare, sulle quali poggia l’assito, sempre in legno e tutto a vista. Sopra quest’ultimo, all’esterno, è stata posata l’impermeabilizzante e quindi lo strato isolante. La copertura superiore di tegole è leggermente rialzata così da lasciare un’intercapedine e realizzare un tetto ventilato che garantisce l’ottimale isolamento termico dei locali.

Per rispettare i rapporti aereoilluminanti e assicurare il necessario apporto di aria e luce agli ambienti nei locali del sottotetto è possibile aggiungere nuovi lucernari sulla falda.

(In produzione esistono modelli altamente tecnologici, con vetri basso-emissivi per garantire il massimo comfort termico; sono in genere dotati di un sistema motorizzato per il controllo dell’apertura del serramento e delle tende oscuranti.)

 

Ristrutturazione negozio parrucchiere: chiavi in mano

Un negozio per parrucchiere frutto di una ristrutturazione completa “chiavi in mano”.

Un progetto ispirato in ogni sua fase all’eleganza per creare un ambiente al femminile.

La disposizione lineare degli arredi, studiata per ottimizzare al massimo gli spazi, compone in due ambienti: il primo unico grande ed ordinato, che valorizza ciascun elemento, dalla zona di taglio e piega al divanetto d’attesa; Il secondo un pò più nascosto ma molto particolare, adibito al lavaggio testa e alla cromoterapia.

Il grande specchio rettangolare all’ingresso che riveste la parete principale crea profondità all’ambiente e una visuale a 360°, mentre gli specchi dalle forme morbide e sinuose suddividono la zona taglio con eleganza.

Club House

Il progetto è relativo alla realizzazione di un edificio da destinare a Club House, bar e ristorante in un Centro Sportivo a Cologno Monzese (MI).

La procedura è in fase di studio di fattibilità, in quanto occorreranno molte e molte novità normative, economiche e di relazione purchè il processo di progettazione vero e proprio possa avere inizio.

 

Due soluzioni di fattibilità concepite in forma moderna. La scelta, oltre che di tipo formale, avverrà in considerazione al carattere economico.

L’involucro sarà probabilmente realizzato con tamponamenti prefabbricati in legno, per consentire l’accordo tra la necessità di contenere i costi, un corretto isolamento termico, una bassa incidenza nei tempi di esecuzione.

All’interno, si trovano due comparti funzionali, adiacenti ma funzionalmente separati tra loro: il blocco bar e clubhouse, il blocco ristorante. La separazione rende possibile la gestione separata degli ambiti sia in termini di localizzazione spaziale che temporale, non essendovi la necessità di far coincidere i cicli di vita (nel breve e nel lungo periodo) dei due nuclei.

Ristrutturazione e recupero sottotetto

Questo intervento è volto al risanamento di un edificio risalente agli anni ’50, sito in Cologno Monzese (MI).

L’impresa Re.novation inizia le lavorazioni nel 2010 e in circa 1 anno realizza 8 appartamenti in corte, di svariate metrature.

L’impresa grazie al progetto dell’ Arch. Restori, procede alla completa ristrutturazione delle parti già esistenti e al Recupero di sottotetto di alcune parti del fabbricato esistenti. Nel progetto si predispongono pannelli solari per l’acqua calda sanitaria e un posto auto adibito per appartamento all’interno della corte.

 

Piano di Lottizzazione

 

Un’ipotesi di lottizzazione residenziale, presa in considerazione e valutata favorevolmente dall’Amministrazione comunale.

Soddisfa sia gli interessi pubblici di natura urbanistica (in quanto capace di valorizzare e di poter compiutamente determinare un assetto definito dell’ area) sia quelli commerciali.

“Il piano di lottizzazione, in Italia, è uno strumento urbanistico che si realizza per urbanizzare nuove aree e completare l’edificazione nelle zone di espansione; è approvato dal consiglio comunale, dove conforme alle prescrizioni normative, su richiesta della parte interessata, proprietaria o superficiaria dell’area da lottizzare.

Il piano di lottizzazione, come primo requisito, deve inserirsi nelle previsioni dello strumento urbanistico generale (piano regolatore) e, per effetto di recenti modificazioni, del piano strutturale e del regolamento urbanistico vigenti, in conformità a quanto stabilito con la legge n. 47 del 1985 (legge sul cosiddetto “condono edilizio”).

Per la sua attuazione deve stipularsi una convenzione in cui i lottizzandi si impegnano a cedere gratuitamente le aree per la realizzazione di opere di urbanizzazione primaria e secondaria e a corrispondere gli oneri per la realizzazione completa dell’urbanizzazione primaria e parte della secondaria.”

Recupero sottotetto a fini abitativi

L’intervento in oggetto affronta un tema di grande attualità: un recupero di sottotetto.

L’unità immobiliare, situata all’ultimo piano di  in una piccola palazzina degli anni ‘80 in Cologno Monzese (MI), era priva delle altezze minime e dei corretti rapporti aeroilluminanti necessari per l’abitabilità.

Il recupero questa volta ha dovuto affrontare anche il tema del consolidamento strutturale in quanto la struttura portante in mattoni pieni, così come realizzata, appariva slegata nella sua complessità.

Un approfondito studio strutturale ha infatti consigliato di realizzare una correa in cemento armato ad anello sui muri perimetrali ed il consolidamento del muro di spina. Su di essi, al fine di legare il tutto, corre una grande trave a ginocchio a sostegno della nuova copertura. Il sottotetto, essendo stato a suo tempo condonato per uso abitativo, ha potuto usufruire degli incentivi sulle ristrutturazioni del 50% ed di quelli sul contenimento dei consumi energetici del 65%.

La progettazione ha quindi avuto come obiettivo quello di ottenete un intervento in Classe A utilizzando caldaia a condensazione ad alto rendimento abbinata a pannelli riscaldanti a pavimento, cappotto sulle pareti esterni, infissi altamente isolanti ed un pacchetto di copertura attentamente studiato con i migliori materiali presenti sul mercato sia dal punto di vista termico che acustico.

Il risultato ottenuto è stato di assoluta soddisfazione per ciò che riguarda il comfort estivo ed invernale dell’abitazione ed una sensibile riduzione dei costi di gestione legati ai consumi. Il design scelto è stato di tipo minimale ottenuto utilizzando materiali naturali quali il legno sbiancato per i soffitti, il noce a pavimento e la pietra per il rivestimento dei bagni.

Un “involucro” semplice e flessibile permetterà alla Committenza di utilizzare gli arredi già posseduti e di poterli sostituire nel tempo con pezzi di design o vintage seguendo le ultime tendenze nel campo dell’arredamento modaiolo.

Recupero sottotetto a fini abitativi: dalla progettazione alla realizzazione

Il sottotetto è una parte della casa spesso abbandonata a se stessa o adibita a ripostiglio. In alcuni casi però, previsti dalla legge, il sottotetto può essere recuperato e adibito ad abitazione.

“…Recuperare il sottotetto della propria abitazione e trasformarlo in una mansarda abitabile è possibile in Lombardia seguendo le regole stabilite dalla legge regionale n. 12 del 2005. Il recupero dei sottotetti è consentito purché sia assicurata per ogni singola unità immobiliare l’altezza media ponderale di metri 2,40, che è ridotta a 2,10 mt per i Comuni posti a quote superiori a 600 metri di altitudine sul livello del mare. In base alle modifiche introdotte dalla successiva legge regionale n. 4 del 2012, gli interventi per trasformare il sottotetto ai fini abitativi in Lombardia possono comportare l’apertura di finestre, lucernari, abbaini e terrazzi, nonché, per gli edifici di altezza pari o inferiore al limite di altezza massima posto dallo strumento urbanistico, modificazioni di altezze di colmo e di gronda e delle linee di pendenza delle falde. Inoltre nei casi di deroga all’altezza massima, l’altezza minima abitabile non può essere superiore a 1,50 metri. Come per molte Regioni, anche in Lombardia se il recupero comporta la realizzazione di nuove unità immobiliari, occorre reperire spazi per parcheggi pertinenziali, altrimenti occorre versare al Comune una somma pari al costo base di costruzione per metro quadrato di spazio per parcheggi da reperire…”

In questo caso l’intervento era molto complesso già durante le prime fasi di progettazione, in quanto in prossimità dell’edificio è presente una linea elettrica, doppia terna 132 Kv.

Procediamo quindi alla progettazione rimanendo al di sotto dei parametri di salubrità, rimanendo a distanza di prima approssimazione (Dpa) in riferimento al D.M. del 29 Maggio 2008.

Dopo mesi di progettazione il cliente ci ha affidato anche la realizzazione dell’opera, (Impresa Edile Re.novation Srls), completando così l’appartamento chiavi in mano in circa 3 mesi.

Siamo riusciti a creare un bellissimo trilocale mansardato con travi a vista in legno, che evoca un’atmosfera di grande suggestione.

Restyling appartamento al mare_Tra antico e contemporaneo

In pieno centro a Veglie (LE), 10 km da Porto Cesareo, si procede con un restyling di un appartamento risalente agli anni ’20.

L’intento del progettista era quello di trasformare un ambiente degradato in qualcosa di confortevole e funzionale, organizzando così una nuova distribuzione degli spazi, con la necessità di creare al suo interno un bagno e due camere da letto.

La peculiarità di questa stupendo appartamento, è riferita alla copertura a  volte.

La volta a Stella  ci ha permesso di ripercorrere uno stile architettonico unico, una tecnica costruttiva secolare, giunta fino ad oggi grazie al lavoro degli antichi maestri custodi della tradizione.

La malleabilità della pietra calcarea salentina unita all’ingegnosità dei maestri antichi han dato origine al caratteristico stile delle volte leccesi, gioiello di punta dell’edilizia locale.

“E’  per noi fonte di grande soddisfazione quando alla fine dei lavori ci accorgiamo di aver restituito l’antico splendore ad un’opera che tanto tempo prima è stata costruita con passione ed amore. Confrontandoci con chi secoli or sono ha utilizzato tecniche e trucchi di costruzione ormai andati persi; intervenendo per riportare alla propria bellezza e funzionalità a quei capovalori che continueranno così a varcare i decenni futuri, sentendoci pienamente appagati nell’aver rispettato e migliorato il lavoro degli antichi maestri muratori.”